
“ Metti in circolo il tuo amore…” è il ritornello di una canzone di un noto cantautore italiano. Il motivo ben si addice all’argomento di questa intervista. Che cos’è infatti l’ atto di donare il sangue, se non un mettere “in circolo” una componente vitale della propria esistenza per salvarne un’altra?. Ovvero dare ad un’ altra vita la possibilità di continuare a sperare di guarire. E magari definitivamente?
Affrontiamo tale argomento con il presidente della Frates della parrocchia del “Preziossimo Sangue in San Rocco “ di Bari : Giuseppe Marcello Diana.
Perché un bel giorno hai sentito l’esigenza di fondare questa associazione? E da quanto tempo opera nel nostro quartiere.?
E’ la prima volta che scrivo per un giornale, è una occasione unica ed importante per far passare un messaggio ad un numeroso gruppo di persone che legge e che condivida, spero, la stessa “vocazione”: si la vocazione al dono, alla solidarietà.
Donare è, in generale, un atto meraviglioso, ma donare il sangue è un atto d’amore verso chi, purtroppo, ha specifici problemi di salute.
Da giovane, di tanto in tanto, mi ritrovavo a compiere una donazione di sangue, poi la mia vita fu stravolta perché vidi morire una bimba di sette anni, figlia di un’amica, per una malattia che purtroppo miete tante vittime: la leucemia. Per me, ripeto, fu un vero trauma e decisi di donare il mio sangue con regolarità.
Mi avvicinai all’Associazione FRATRES della Parrocchia del Preziosissimo Sangue in San Rocco a Bari; una piccola realtà che operava già dal 1988 nel nostro quartiere.
Ricordo che già nel 1997 ne divenni volontario effettuando almeno due donazioni all’anno. Poi nel 2006 per la bontà e la stima dei soci ne divenni il presidente.
Perché donare il sangue ed a quali fasce di età vi rivolgete?
Le funzioni del sangue nel nostro organismo sono molteplici, sia come nutrimento che come difesa. Il sangue, infatti, nutre le cellule trasportando ossigeno ed altre sostanze, ed eliminando l’anidride carbonica; trasporta gli anticorpi e permette la coagulazione. Per questi motivi l’atto della donazione assume grande importanza, soprattutto in casi particolari come il primo soccorso, oppure a seguito di interventi chirurgici o trapianti di organi. Inoltre, il sangue risulta indispensabile nella cura di malattie gravi come tumori, leucemie ed anemie croniche.
Il donatore deve necessariamente essere in buona salute, avere un’età tra i 18 e 65 anni, pesare almeno50 kg. E condurre uno stile di vita sano.
In linea di massima, non possiamo donare se facciamo uso di droghe o abbiamo rapporti sessuali a rischio, se beviamo oltre i limiti, se risultiamo positivi al virus dell’epatite o dell’Aids o se affetti da altre patologie. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra stessa salute.
Un po’ di numeri: ha dei dati magari per quartieri cittadini sui donatori? La città di Bari rispetto ad altre ha una sua rispettabile “reputazione” in tal senso?
In termini statistici è difficile interpretare i dati relativi ai donatori distinti per quartieri della città di Bari. Vi operano tre Centri Trasfusionali (Policlinico, San Paolo e Divenere), dove però non si registra la stessa affluenza dei centri di raccolta del restante territorio provinciale. Forse problemi di minore sensibilità alla donazione ed un lento processo di ricambio generazionale dei donatori rendono il territorio metropolitano meno “disponibile” dei centri di raccolta situati nel restante territorio provinciale. Comunquela Pugliaha raggiunto l’autosufficienza di sangue al pari di altre regioni italiane con una raccolta di 38 unità per 1000 abitanti.
La donazione è un vero e proprio atto universale, ossia riguarda ed abbraccia tutti gli uomini credenti e non. Si pone ormai sempre più in evidenza che è “un gesto di civiltà “, più nel piccolo, un “atto civico” che ogni cittadino –“sano” e potenziale donatore- dovrebbe sentire come un dovere di cui farsi carico. Sei d’accordo su questo?
Resta inteso, comunque, che la donazione, questo generosissimo atto d’amore, non deve essere sentito come una imposizione, ma solo come gesto volontario di individui che desiderano condividere parte di se stessi con altri soggetti meno fortunati!
Sarà pure un atto civico o un gesto di civiltà universale, ma non mi stancherò mai di affermare che esso è un enorme atto d’amore. E l’amore è universale, è sentito da credenti e da atei, da persone colte e da altre meno istruite e non necessita di preparazioni particolari: è soltanto amore! E il gesto è a favore di ognuno di noi perché noi facciamo parte dell’universo. Scriveva un poeta di cui ora mi sfugge il nome: “nessun uomo è un’isola, facciamo parte tutti dello stesso universo e quando muore un uomo è come se andasse via una parte del mio corpo”.
Ti ho sentito dire che vi mancano i mezzi per fare un po’ di promozione e di sana pubblicità a favore della donazione di sangue. Bisognerebbe iniziare dai giovani e quindi dalle scuole, preparare personale qualifi- cato. Vuoi fare un appello in tal senso, affinché chi legga si senta più responsabilizzato ad aiutarvi?
La situazione italiana mostra un quadro con volontari donatori sempre più anziani ed una carenza di giovani leve. Di media, il donatore tipo appartiene alla fascia di età che va dai 30 ai 55 anni, quindi, riuscire ad intercettare e sensibilizzare anche le fasce più giovani è fondamentale. E lo è non solo perché donare il sangue è un gesto di altissimo valore etico e sociale, ma anche perché offre una esperienza unica di crescita individuale. Agli educatori ma ancor prima ai genitori chiediamo di sostenere questo intento. Si dice che quando la volontà è forte ogni cosa diventa facile: chiediamo aiuto ai giovani che sono il nostro futuro e la nostra forza!
Veniamo alle semplici comunicazioni di servizio: chi può donare e chi no? Cosa deve fare se lo decidesse?
Se sei in buona salute, hai tra i 18 e 65 anni e pesi almeno50 kg., sei già un potenziale donatore. E la procedura per donare è anche piuttosto semplice. Puoi recarti, ad esempio, presso una struttura trasfusionale presente in molti ospedali, ma il mio consiglio è di contattare direttamente una associazione di donatori come la FRATRES.
La stessa associazione provvederà a metterti in contatto con i centri trasfusionali oppure ti inviterà alle iniziative in programma. Sembra superfluo sottolineare che donare sangue è un atto, non soltanto consapevole e volontario, quindi responsabile, ma anche gratuito: il sangue è vita, e la vita non ha prezzo.
Che altro dire. Parole chiare, semplici e un invito a tutti coloro che credono nella vitalità di donare, in un bene che è connaturato all’uomo ed alla sua stessa vita.
antonio garofalo