
Articolo di Agnese di Nardi
Foto di Roberta Giordano
Il personaggio cui è dedicata questa strada, Giovan Battista Ignazio, apparteneva a una famiglia proveniente da Fermo e trasferitasi prima a Palo e poi a Bari verso il 1710.
Giovan Battista nacque a Bari il 17 gennaio 1723, dal dottore fisico Carl’Antonio e da Giuseppa Liboria Lamonaca. Fece i suoi primi studi nel collegio dei padri gesuiti e continuò presso il locale seminario.
Diventato sacerdote entrò al servizio della basilica di San Nicola, diventando canonico. Aveva propensione per la letteratura ed in particolare per la poesia e fu anche un importante predicatore. Quando i gesuiti lasciarono il regno di Napoli e il loro collegio barese fu chiuso, Trevisani fu assunto come insegnante di storia sacra e profana nelle scuole pubbliche.
Morì il 17 ottobre del 1778.
Rimangono suoi diversi scritti, fra i quali si ricordano: Salmi di penitenza in terza rima (Napoli, 1766); Pensieri in rime, dedicati alla professione religiosa di suor Chiara Maria Ruggieri Tresca dei baroni di Loseto; svariati sonetti inseriti in raccolte pubblicate in occasione di nozze, decessi e altri avvenimenti notevoli. Risultano invece inediti: Poesie italiane e latine, raccolte in due volumi da suoi amici ed estimatori, ma mai dati alle stampe; Considerazioni esposte a’ divoti de’ dolori della Beata vergine Maria; Vita di un suo fratello di nome Vito morto nel 1746; numerose dissertazioni.
La strada gli fu dedicata il 24 maggio del 1837.