IL PRIMO MATTONE DI “COSTRUIAMO I CITTADINI” E’ STATO POSATO

incontro con il Segretario Generale del Comune di Bari Mario D'Amelio

incontro con il Segretario Generale del Comune di Bari Mario D’Amelio

Articolo di Donatella Albergo                            

Fotografie di Valerio Iacovone                             

Nella sala della Giunta Comunale di Bari, l’appuntamento di partenza dell’associazione culturale “Scuola di Formazione alla Cittadinanza Attiva – Libertiamoci” previsto per quest’anno: l’incontro tra il dott. Mario D’Amelio, segretario generale del Comune di Bari, e i cittadini.

Sotto gli sguardi severi o bonari nei ritratti dei passati sindaci di Bari, ritratti che tappezzano le pareti della sala della Giunta Comunale di Bari, si è svolto ieri 31 gennaio un incontro tra cittadini e istituzioni. Il confronto è stato organizzato dall’associazione culturale “Scuola di Formazione alla Cittadinanza Attiva – Libertiamoci”  e ha coinvolto il dott. D’Amelio, segretario generale del Comune di Bari, che ha illustrato lo Statuto Comunale, con particolare attenzione agli Istituti di Partecipazione e ai Diritti dei Cittadini. Ha guidato il confronto il dott. Mario Dabbicco, presidente dell’associazione.

E’ questo il primo degli incontri previsti. Seguiranno: un secondo incontro con i candidati sindaci, per chiarire programmi e impegni, e un terzo per preparare i cittadini al voto europeo. Intanto ieri sera c’è stata una buona partenza per la partecipazione attenta dei cittadini, fra cui molti giovani.

Il dott. Dabbicco ha dato il via al confronto cittadini-istituzioni, preparato soprattutto per chiarire al cittadino quali sono gli strumenti a sua disposizione per partecipare, migliorare e controllare la gestione del bene comune.

Il Segretario Generale del Comune di Bari ha illustrato sapientemente lo Statuto della Città di Bari, rivelando aspetti veramente poco noti, soprattutto sul tema della partecipazione e dei diritti dei cittadini. Dal Titolo IV dello Statuto Comunale si legge: “Il Comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’amministrazione dell’Ente, al fine di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza”. E’stato questo il cuore degli argomenti presentati dal dott. D’Amelio. Il tema della partecipazione, ha ricordato il Segretario Generale, è stato potenziato negli anni Novanta, ma la  sua pratica è ancora poco esercitata dal cittadino forse per mancanza di fiducia o di informazione o di capacità o di mezzi. O forse un po’ per tutti questi motivi insieme. Insomma gli strumenti che lo Statuto Comunale mette nelle mani dei cittadini sono davvero tanti, sorprendenti e potenti, ma ancora poco usati.

Sono stati illustrati anche alcuni articoli relativi al Testo Unico degli Enti Locali del 2011, che è legge nazionale.

Per esempio: nell’art. 8 sono previste forme di partecipazione e istanze popolari, perfino referendum dei cittadini su alcune tematiche.

L’art. 9 riguarda la tutela ambientale e prevede anche una class action in sostituzione del comune. I cittadini di Taranto si sono serviti di quest’articolo per far riconoscere i danni ambientali dell’ILVA e ottenere un risarcimento in sostituzione dell’ente pubblico inadempiente, ha ricordato D’Amelio.

L’art. 10 riconosce il diritto di accesso all’informazione e agli atti. Tale accesso è aperto anche agli enti e alle associazioni.

Con la legge anticorruzione Severino, poi, sono stati potenziati controlli e trasparenza. Il cittadino può richiedere informazioni e deve ottenere risposte entro 30 giorni. La normativa è estremamente avanzata, adeguata agli standard dei paesi nordeuropei, ma anche questa purtroppo ancora poco nota ai cittadini.

Altra sorpresa emersa dalla presentazione dello Statuto Comunale è stato l’art. 39 che prevede un Consiglio Comunale dei Ragazzi con funzioni propositive e consultive in materia di verde pubblico, ambiente, sport, assistenza agli anziani ecc. , allenando i ragazzi alla partecipazione e alla conoscenza delle istituzioni. Ma questo Consiglio dei Ragazzi per ora è rimasto sulla carta…

L’art. 42 riguarda le modalità di partecipazione. E anche qui non sono mancate le sorprese! Il cittadino ha a disposizione: interrogazioni, proposte, consultazioni e perfino referendum per partecipare alla vita amministrativa della sua città. E non basta: i referendum possono essere consultivi, propositivi e abrogativi (totali o parziali).

Insomma, il dott. D’Amelio ci ha svelato un mondo davvero inaspettato. L’apparato normativo dà la possibilità di controllare e partecipare, ma questo apparato deve essere accompagnato dall’informazione del cittadino e da un minimo di investimento umano e materiale. I cittadini devono cioè essere informati e sensibilizzati, ma occorre anche che essi possano usare strumenti facili, agili e veloci da consultare. E questo purtroppo richiede risorse che al momento non sono state ancora investite.

E’ seguito un dibattito, soprattutto con ragazzi presenti, circa il distacco dei giovani, ma non solo, dalle istituzioni, la mancanza di partecipazione alla cosa pubblica, l’indifferenza alla vita cittadina. Si è cercato di capire le ragioni e di dare delle spiegazioni. Sono emersi vari aspetti: una mancata campagna di sensibilizzazione da parte delle istituzioni, un interesse maggiore alle vicende politiche nazionali, piuttosto che comunali e locali, le mancanze della scuola come istituzione nel preparare i giovani, la scarsa cultura al cambiamento, la solitudine e l’isolamento dei giovani, il loro individualismo. Il loro sentire comune stenta a nascere, ma le generazioni di ieri cosa hanno fatto per evitare questo? Stiamo in fondo parlando dei loro figli…

Insomma gli interrogativi sono rimasti tanti e aperti. Ma lo scopo degli organizzatori non è stato tanto quello di dare risposte in cattedra, quanto quello di sollecitare domande e porre questioni.

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