di Antonio Garofalo
Essere semplicemente cittadino quale titolare di una soggettività giuridica, è cosa diversa dalla cittadinanza attiva ossia dalla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità.
La definizione attinta e ottimamente richiamata dall’articolo 1, comma 1 della Legge 92/2019, normativa che ha introdotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica, rimarca (e fa bene) il diverso “peso specifico” dei due concetti.
E ciò è sempre più di rilievo, nel rispetto dei diversi cicli scolastici, nella formazione civica e sociale delle alunne e degli alunni.
Questa “rinnovata” intuizione del legislatore, posta nelle “Linee Guida” della legge ha concretizzato e permesso ad associazioni come “Libertiamoci” di poter realizzare nell’anno scolastico 2020/21 un’iniziativa, nel nostro caso un ciclo di incontri, su temi di rilevante attualità: immigrazione, cooperazione internazionale, legalità, ambiente. E soprattutto poter concludere parlando di antifascismo e della Carta dei diritti del cittadino UE.
Un ideale connubio tra istituzioni e associazionismo, il giusto risalto alla Scuola che, in tale situazione emergenziale causa pandemia, non è stata a guardare, o a subire l’idea di una comunità vuota, ma si è resa attiva.
Si potrebbe sicuramente dire: “tutto si è svolto all’interno di un monitor”. È indubbiamente vero.
A maggior ragione perciò va riconosciuto un merito più grande, senza ombra di dubbio, per quella che è stata la nostra esperienza, al Liceo Classico “Socrate” di Bari attraverso la dirigente prof.ssa Santa Ciriello e le prof.sse Jessica Garganese e Antonella Castagna ovvero al Liceo Scientifico “Federico II di Svevia” di Altamura attraverso la prof.ssa Mariella Giannuzzi e la prof.ssa Elisa Cacciapaglia. Docenti con le quali –come Scuola di formazione alla cittadinanza attiva– abbiamo collaborato, per dare significato a quello spazio formativo affinché norme, diritti e doveri possano essere interiorizzati traducendosi in atteggiamenti e comportamenti, autentici per la vita scolastica ed extrascolastica.
Al centro del percorso formativo di cui si parla, filo conduttore di tutti gli incontri che si sono susseguiti dagli inizi di gennaio, è stata posta la Costituzione della nostra Repubblica; la Carta come “codice chiaro e organico di valenza culturale e pedagogica”, presentata ai discenti come bussola di valori da cui partire, e da seguire, per intraprendere la realizzazione di obiettivi in grado di essere condivisi, e accessibili a tutti, oltre che fonte d’ispirazione per discipline e attività che si svolgono appunto nella scuola stessa.
A tal proposito è corretto e opportuno citare ora, singolarmente, relatrici e relatori con i relativi temi trattati; un vero e proprio comitato scientifico che ha saputo sviluppare e portare a termine lo scopo che ci eravamo prefissi come associazione: conoscenza, sentimento, riflessione sui significati della storia contemporanea e di recente passato, sulla pratica quotidiana del dettato costituzionale, in relazione anche all’aspetto “sovranazionale” dell’Unione Europea.
Un autentico grazie a:
- dott. Maurizio Moscara che ha sviluppato il tema dell’immigrazione anche sulla base del libro di cui è autore “Marenostro, naufraghi senza volto”;
- dott.sa Carla Lucia Leone titolo della sua relazione “Cooperazione internazionale e solidarietà: viaggio attraverso la crisi dei rifugiati siriani in Libano e gli effetti del cambiamento climatico nell’Africa Sudorientale”;
- dott. Enzo Suma educatore ambientale e naturalista che ha parlato di “Riuso e progetto nazionale di Archeoplastica”. “Tutela degli ulivi monumentali della Puglia”;
- dott. Mario Dabbicco fondatore in Puglia dell’associazione “Libera” il quale insieme a Giuseppe Fazio hanno provato a far comprendere “ai ragazzi” il valore educativo delle vittime innocenti di mafia, partendo da una bellissima frase di Giovanni Falcone, “Perché una società vada bene, basta che ognuno faccia il proprio dovere”;
- prof. Pasquale Martino il quale ha tenuto una lezione dal titolo “Dall’antifascismo alla Costituente. Nascita di una Repubblica”;
- prof. Nicola Colaianni anche lui ha svolto una lezione su “La cittadinanza attiva nella Costituzione (e nella Carta dei diritti del cittadino della UE)”;
e non ultimi le prof.sse Donatella Albergo, Bianca Maria Fanti, Giuseppina Perrini e la sig.ra Roberta Giordano che per l’associazione hanno creato e si sono impegnate per la migliore riuscita degli eventi, come effettivamente a mio avviso poi è stato. Non me ne vogliate se concludo dicendo che i veri protagonisti, alla fine, sono state le domande, le riflessioni, le sensibilità, i commenti delle “ragazze e ragazzi”, studenti (maturandi e non) che hanno dato vita al dibattito seguito a tali incontri, compresi coloro che sono rimasti in silenzioso ascolto. Sono convinto che i frutti arriveranno.