a cura di: Luciano Mininni
Caro Vanni,
comincio col farti le mie congratulazioni per la serata organizzata dalla tua Associazione, lunedì 20 presso la sede dell’U.A.A.R.. Una serata con la presenza di due relatori che, senza fronzoli, hanno ben chiarito i contenuti dello sgangherato disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
Non che avessi una opinione diversa, per quello che avevo sin qui letto sui contenuti della riforma Calderoli, ma le incongruenze di carattere costituzionale, ben rappresentate dai relatori della serata, sono di una tale evidente grossolanità da convincermi ancor di più sulla necessità di respingere l’ennesimo tentativo di dividere il Paese con diseguaglianze a tutto svantaggio del Sud.
Troppe e troppo importanti le materie (23) oggetto della richiesta della Regione Veneto di assumerle con competenza legislativa regionale ignorando e/o sottacendo i contenuti dell’art. 5 tra i principi fondamentali della Carta sulla natura della Repubblica, una e indivisibile.
Se questa richiesta veneta trovasse accoglimento, senza la dovuta preliminare ed inscindibile individuazione dei LEP e, soprattutto delle modalità di finanziamento degli stessi (ad invarianza finanziaria) rifuggendo dalla trappola che, in assenza della loro determinazione, nell’arco di un anno, si tornerebbe (ignorando persino la clausola di supremazia dell’interesse nazionale) al criterio della spesa storica col quale da troppo tempo si finanzia la spesa delle Regioni (per cui quelle più ricche al Nord, continuerebbero a ricevere sempre di più rispetto a quelle più povere presenti al Sud).
Non vado oltre, perché già solo questo aspetto se replicato in tutte le Regioni ci porterebbe rapidamente al collasso istituzionale: potendosi registrare venti diversi percorsi normativi in materie come la sanità, l’istruzione, i trasporti, l’alimentazione, la protezione civile, la ricerca scientifica etc.etc.. Il Paese ne uscirebbe sgretolato, con la possibile costituzione (lo scrivo sorridendoci con amarezza) di due nuove realtà geografiche e politiche: la Padania e la Terronia !!!
Le recenti elezioni regionali in Lombardia e in Lazio e la deprimente affluenza alle urne sono un campanello d’allarme della sempre più scarsa fiducia della popolazione nel ruolo di questi organi di governo del territorio.
Di altro allora ci sarebbe bisogno: l’Europa lo ha detto chiaro e tondo quando ha ritenuto con il PNRR di attribuirci una valanga di risorse destinate a colmare una volta per sempre, adesso o mai più, il divario storico tra NORD e MEZZOGIORNO. Che vuol dire mettere tutte le Regioni su un piede di parità infrastrutturale prima della individuazione dei LEP e quindi non possiamo che opporci al disegno Calderoli, firmando quella proposta di legge di iniziativa popolare anche on line, come suggerivi, collegandosi al sito web www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it.
Un abbraccio
Luciano MININNI
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