VIA ABATE GIMMA

Articolo di Agnese Di Nardi
Foto di Roberta Giordano

Giacinto Gimma (Bari 1668-1755) fu un abate e canonico, grande studioso di storia sacra e letteratura. Fin da molto piccolo aveva manifestato un vivace ingegno e per questo i genitori lo fecero studiare nel seminario diocesano, nel collegio dei gesuiti e presso i padri domenicani di Bari, dove si dedicò in particolare alle scienze umanistiche, alla filosofia, alla matematica, al diritto, alle materie teologiche ed ecclesiastiche. Andò poi a perfezionarsi a Napoli, suscitando stima e ammirazione in tutte le persone con le quali entrava in contatto.

Intorno al 1690 si dedicò alla professione forense, non trascurando la compilazione di un Universale trattato di tutte le scienze e le belle arti, che però non portò a termine.  A Napoli fu socio dell’Accademia degli Uniti e di quella del Platano, nonché dell’Accademia degli Infecondi di Roma. Nel 1695 fu nominato promotore consultore dell’Accademia dei Pellegrini di Roma e poi promotore generale dell’Accademia dei Pigri di Bari, promotore censore degli Spensierati di Rossano, membro dell’Arcadia di Roma.

Nel 1696 fece ritorno a Bari, dove fu accolto con dimostrazioni di grande simpatia. Nel 1700, a 32 anni, fu consacrato sacerdote dall’arcivescovo Muzio Gaeta. Nel 1704 fu nominato canonico dal Papa Clemente XI, ma nel 1713 rinunciò alla carica per potersi più liberamente dedicare ai suoi studi. Per la stessa ragione, rifiutò l’incarico di vicario generale dell’arcidiocesi di Benevento, mentre accettò l’ufficio di avvocato straordinario della città di Napoli. Morì nel 1755.

Si sa che la sua abitazione barese era a fianco dell’arco della Neve, sotto il cui fornice sporgeva la finestra della sua stanza da lavoro.

Fra le sue numerose opere ricordiamo: De hominibus fabulosis, et de fabulosis animali bus dissertationes academicae (1714), Idea della storia dell’Italia letterata (1725), De brutorum anima et vita et miscellanea de hominibus fabulosis: dissertationes academicae (1732), Della storia naturale delle gemme e delle pietre e di tutt’i minerali, ovvero della fisica sotterranea (1730).

 

 

 

Bibliografia:

“Le strade di Bari” di Vito Antonio Melchiorre (Periodici Locali Newton).

http://www.imss.fi.it/milleanni/cronologia/biografie/gimma.html

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