
Intervista a cura di Marianna Memmola e Gabriella De Santis
Introduce Antonio Garofalo
Fotografie tratte dagli album di Aurelia Leone
Il titolo di questo articolo è anche l’argomento, scelto da Marianna Memmola e Gabriella De Santis, coautrici di questa intervista, per coniugare nel modo migliore (positivo) due parole “difficili”, in un contesto economico come quello attuale: coraggio e futuro.
Già, come si costruisce il futuro, un giovane, che vive in Puglia? Una risposta può essere: inventandosi un lavoro.
Marianna e Gabriella, hanno dovuto faticare non poco per scoprire la “realtà” di un sogno, in una delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione nazionale. Si sono documentate, e dopo tanto navigare, finalmente sono approdate nella terra di “Bollenti Spiriti”.
Cos’è Bollenti Spiriti?
“E’ un insieme di interventi e di azioni per consentire ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli aspetti della vita della comunità”, come si legge sul sito creato, per dare pubblicità all’iniziativa, da parte della Regione Puglia. Un modo per far diventare, i giovani, protagonisti sul serio, perlomeno nel tentativo, di valorizzarli come risorsa, ponendo l’accento sul talento, l’energia e la voglia di partecipare. “Sullo spirito”, insomma.
Nella loro ricerca, le intervistatrici, si sono poste ovviamente l’obiettivo di dare un nome e cognome a questi “principi attivi” (così vengono chiamate le idee che creano lavoro), trovandoli in Aurelia Leone (la maga delle spezie). Una delle giovani promesse della imprenditoria delle idee e del lavoro, “made in Puglia”.
“Artigiana della terracotta, i personaggi che rappresenta sono frutto dell’immaginazione e di sogni letti in chiave ironica e poetica. Ogni oggetto ed ogni decorazione è realizzata a mano, senza stampi o calchi perché le piace pensare che ogni oggetto sia realmente unico e speciale con le proprie imperfezioni. Le decorazioni si ispirano ai colori del Mediterraneo e ad elementi naturali. In ogni creazione l’artista cerca di far dialogare più materiali tra di loro”.
Aurelia. Apre la sua bottega anni fa, all’inizio solo frutto del suo lavoro, della sua passione, e delle sue risorse, poi un’attività, ancor più solida, grazie alla sua determinazione, al suo impegno costante e grazie ai fondi che la regione Puglia le ha permesso di ottenere, attraverso il progetto Bollenti Spiriti. Importante dimostrazione di come le istituzioni e circoscrizioni amministrative possono sostenere concretamente il tessuto produttivo del territorio nazionale e regionale, e infondere nuova fiducia in un settore importante come l’imprenditoria.
1) Tuo padre è un grande maestro di ceramica, e sappiamo che Rutigliano è famosa per i suoi fischietti e naturalmente per i materiali utilizzati, che ne garantiscono qualità e autenticità. Parlaci di questa storia di passione, di questa tradizione di famiglia.
Aurelia: Tutto è iniziato spontaneamente e in modo assolutamente naturale: da piccola ero abituata ad avere l’odore dei colori a olio nelle narici e a sfogliare cataloghi di arte in quanto mio padre è da sempre un appassionato di arte oltre che pittore (prima di approdare nel mondo dell’argilla)
2) Quando hai incominciato ad appassionarti manufatti realizzati in argilla? Quando è nata in te l’idea che questa tua passione potesse diventare il tuo lavoro? Hai dovuto combattere con il timore di aprire un’impresa, entrando in un settore influenzato, più di altri, dall’instabilità economica che sta attualmente attraversando l’Italia?
Aurelia: Da sempre sono stata affascinata e ho subito la seduzione delle arti, durante il periodo universitario ho anche avuto la fortuna di vivere il teatro attivamente. Tutto il mondo che mi ha circondato, e che mi circonda ancora, ha lasciato e lascia delle tracce nelle mie creazioni. Iniziare è stato complicato, è stato difficile prendere coscienza di voler fortemente percorrere una strada differente rispetto a quella dettata dagli studi che seguivo in quegli anni, senza parlare poi delle difficoltà economiche per iniziare ad acquistare i materiali e il timore di proporsi, svelarsi al mondo per quello che si è. La costanza e la determinazione mi hanno portata ad andare avanti e a rialzarmi nei momenti di difficoltà.
3) Parliamo quindi dei fondi “Bollenti spiriti”: il programma della Regione Puglia per le Politiche Giovanili, basato su azioni e concreti interventi per consentire ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli aspetti della vita della comunità. Un’iniziativa per “incoraggiare”, non per “sistemare” i giovani. Parlaci dei fondi che il programma mette a disposizione: Come sei riuscita a ottenerli?
Aurelia: Dire che basta crederci sarebbe una banalità, ma credetemi la forza d’animo è alla base di tutto!!! Inoltre ho avuto la fortuna di avere come sorella una progettista culturale, il progetto finanziato è una creazione di mia sorella: io sono le mani che lo realizzeranno.
4) Pensi che questi fondi siano indispensabili per dare una “spinta maggiore” alla tua attività e come pensi di rinnovarla e farla progredire?
Aurelia: I fondi regionali sono una boccata d’aria o un cuscino sul quale poggiarsi per una start up, anche se non mancano le difficoltà, scontrarsi con la burocrazia non è semplice.
5) Per noi sei una testimonianza viva del “coraggio di costruirsi un futuro” con quello che il territorio offre. Parlaci di come riesci a farti conoscere all’esterno della realtà cittadina (mostre, open day della bottega, dimostrazioni, fiere dell’artigianato ecc..) e soprattutto come ha reagito l’artigianato alle richieste di un mercato sempre più globalizzato e standardizzato.
Aurelia: La vetrina del futuro è internet ed è a costo zero! I social network sono un ottimo canale per essere sempre presenti sul territorio e ti danno la possibilità di raggiungere anche chi abita dall’altra parte del mondo in un secondo. La bottega va fatta vivere anche a persone esterne e gli oggetti creati vanno fatti respirare e viaggiare quindi mostre, fiere, laboratori non fanno che aiutare questo processo. In realtà, credo che questo sia il momento migliore per puntare su un artigianato di qualità fatto di tradizione e innovatività. Al contrario di quello che si può pensare la gente è più predisposta a investire quei pochi centesimi a disposizione in un oggetto unico e che li rappresenti, in virtù di questo le mie creazioni sono state pensate e ideate per essere alla portata di tutti.
6) Ti chiediamo, infine, di dare tre consigli secondo te utili a chi oggi vuole, come hai fatto tu, seguire la strada del coraggio e della passione nel settore imprenditoriale, concludendo, magari, con la tua personale opinione sull’opportunità o meno di aprire un’impresa proprio in questo territorio (o se sia invece necessario spostarsi in Italia o all’estero) e di come quest’ultimo sostiene e interagisce con le imprese.
Aurelia: Come diceva qualcuno: “se lo immagini puoi realizzarlo” e per me è stato così. Più che puntare sul guadagno bisogna puntare su quello che davvero si è. A me piace dire che sono artigiano no che faccio l’artigiana. Il lavoro non è un mezzo o non si deve subire, il lavoro va scelto ed è un diritto che dobbiamo riprenderci. L’unico consiglio è di crederci, crederci tanto e fino in fondo, io sono la prova vivente che dal nulla si può fare!!!
PER INFO: http://aurelialeone.it/